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Dino De Laurentiis - Premio Faraglioni 2001

 

Dino De LaurentiisDino De Laurentiis, il pił grande produttore cinematografico italiano. Dopo aver frequentato il Centro sperimentale per la cinematografia a Roma, ebbe qualche parte come attore generico, passando tuttavia ben presto alla produzione con L’ultimo combattimento di Piero Ballerini (1940) e L'amore canta (1941).

Dopo la seconda guerra mondiale riprese la sua attività producendo, tra gli altri, Napoli milionaria (1945) di Eduardo De Filippo e Riso amaro (1949), di Giuseppe De Santis, interpretato da Silvana Mangano, sua futura moglie. Associatosi con Carlo Ponti, contribuì al rilancio del cinema italiano, producendo Europa ’51 (1952) di Roberto Rossellini, La strada (1954) e Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini, Totò a colori (1952), che fu il primo film italiano a colori. Dopo lo scioglimento della società con Ponti finanziò La grande guerra (1959) di Mario Monicelli e La dolce vita (1960) di Fellini.

Nei primi anni Sessanta fece costruire nei pressi di Roma Dinocittà, un imponente complesso di studi cinematografici dove vennero girati diversi film statunitensi, tra i quali Guerra e pace (1956) di King Vidor, Barabba (1962) di Richard Fleischer, La Bibbia (1966) di John Huston. Convinto assertore di una cinematografia legata alla presenza di grandi star, secondo la politica tipica delle majors hollywoodiane, si trasferì negli Stati Uniti nel 1971.

Tra le sue produzioni americane di maggior successo figurano I tre giorni del Condor (1975) di Sydney Pollack, il remake di King Kong (1976) di John Guillermin, L’anno del dragone (1985) di Michael Cimino. Nel 1985 fondò il Dino De Laurentiis Entertainment Group, che ebbe tuttavia poca fortuna; ha continuato inoltre la propria attività come produttore indipendente, finanziando, tra gli altri, L'armata delle tenebre (1992) di Sam Raimi e Hannibal (2001) di Ridley Scott. Nel 2001 l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences gli ha conferito il premio Irving Thalberg alla carriera, consacrandolo fra i più grandi produttori indipendenti di tutti i tempi; nel 2003 è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.